Respinta dal furore ideologico e dal becero antifascismo dei Consiglieri del PD l'intitolazione al Podestà Palloni della rotonda del Grand Hotel.

01/07/2015

Ieri sera il Consiglio Comunale ha respinto la mia Mozione di intitolare la rotonda del Grand Hotel all’Avv.Pietro Palloni –Podestà di Rimini 1929-1933.Realizzatore del Lungomare.

Hanno votato a favore 5 Consiglieri ( Renzi, Zerbini,  Mauro, Astolfi, Marcello.), contro i 7 Consiglieri del PD  ( Allegrini, Morolli, Zoffoli, Mancini, Mazzocchi, Giorgetti, Corbelli), si sono astenuti 5 Consiglieri  ( Aloisio, Tamburini, Franchini, Fonti, Gallo).

Non si è voluto riconoscere l’opera del grande Amministratore di Rimini che nei quattro anni della sua mandato  1929-133 realizzò il Lungomare di Rimini dal Porto al Kursaal e dal   Kursaal all’Ausa, acquistò e riammodernò il Grand Hotel costruito nel 1908, trasformò  e abbellì i piazzali del Kursaal, ristrutturò le Palazzine Roma e Milano, promosse la  nostra spiaggia e l’immagine di Rimini in Italia e in Europa, fece scoprire ai Riminesi la “marina” poco frequentata con il piacere del passeggio e dell’incontro sul lungomare.

Ricordiamo i lavori di risanamento e di riqualificazione del Borgo San Giuliano, dove vivevano senza servizi igienici 3000 abitanti, la realizzazione del nuovo Viale Tiberio, con il nuovo insediamento di case popolari, la costruzione del monumentale Stadio Comunale, l’allargamento e illuminazione di Viale Regina Elena e delle vie limitrofe, il restauro della Torre dell’Orologio dopo i danni subiti dai terremoti..

La realizzazione nelle adiacenze di Villa Adriatica, a Marina Centro, con la cessione di un’area di sua proprietà, di  un teatro provvisorio in legno di mille posti, chiamato Arena del Mare per gli spettacoli di opera leggera e varietà e il restauro della sala del Ridotto del Teatro con le  risorse personali .    


 
 
Fu raggiunto nel 1932 il pareggio del Bilancio del Comune, ereditato in disavanzo con una revisione generale “ante litteram” delle finanze e delle spese della macchina comunale. 

Mi sembrava giusto ricordare il grande Amministratore degli anni 30, ricorrendo alla intitolazione di un luogo pubblico congeniale come la Rotonda del Grand Hotel, dopo tanti anni di silenzio, per il recupero della memoria storica e dell’identità perduta.

Non mi aspettavo la reazione rozza e becera del Consigliere del PD , Massimo Allegrini che in Consiglio Comunale ha dichiarato “ tutte le persone legate al Ventennio non meritano di essere ricordate”  che “ il Podestà di Rimini non è stato eletto da un organo democratico”, affermazioni avallate in silenzio dagli altri consiglieri della maggioranza di sinistra, tranne il Consigliere Zerbini che prendeva le distanze e il Consigliere Astolfi.

Siamo ancora al furore ideologico dei nostalgici  di certo becero antifascismo in servizio permanente effettivo, che non vuole riconoscere l‘esistenza e i meriti di un grande Amministratore pubblico come Pietro Palloni che ha fatto scelte decisive e lungimiranti per la storia della nostra città.

Come, invece, onestamente hanno riconosciuto, “anche da  sinistra” Liliano Faenza con la biografia pubblicata nel 1992 “ Paga Palloni. Tra Lungomare e lungimiranza: l’onesto podestà e i grandi Progetti “ e il Prof. Stefano Pivato per il  quale “ è ora che si torni a discutere del passato della nostra città attraverso un personaggio chiave del nostro Novecento come Palloni evocato nella memoria cittadina come quello della “borsa”, del Borgo, e del Lungomare che gli rende giustizia, ma solo in parte, del ruolo svolto negli anni in cui fu Podestà “. 

Ma forse per il “compagno” Allegrini la storia di Rimini non è bimillenaria, ma quella “vera e democratica “ inizia solo nel 1945  con le Amministrazioni di Sinistra, egemonizzate dal PCI, con la distruzione del Kursaal, del Teatro Poletti, dello Anfiteatro romano, dello Sferisterio, delle Colonie  prosegue con il falce e mattone della riminizzazione,  e via….per 70 anni , fino al fallimento dell’Aeroporto. 



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