Reticenze e mistificazioni dell'Ass. e Vice Sindaco Lisi per giustificare l'assegnazione delle case popolari agli stranieri.

20/06/2015

Nonostante il malcontento popolare, per l’Assessore è normale che i 27 nuovi alloggi di edilizia popolare nella nuova Palazzina di Via Toni ( ex Macello) siano  assegnati  a 19 richiedenti stranieri ( il 70%) e solo a 8 italiani e siano  penalizzati coloro nati e residenti da lungo periodo a Rimini.   

Sostiene  che ” la componente demografica straniera di 18.374 residenti ( il 13%)  nel 2014 paga orientativamente 100 milioni di tasse “, ma dimentica quei 123.000  residenti italiani e riminesi ( il 77%) che, non da oggi, ma  da generazioni, pagano le tasse per le case popolari, la sanità, la scuola , e che sempre di più vengono “dopo” gli stranieri.

Come fa a dire che negli ultimi 5 anni gli alloggi popolari assegnati ai cittadini extra UE  sono stati 50, quando proprio dai documenti trasmessi in risposta alla mia interrogazione, risulta che le assegnazioni agli stranieri sono 184 (164  extra UE e 20 UE)  con una percentuale del 26%  e non del 16%.

Non vuole riconoscere che “Via Toni” non è un “caso anomalo”, ma  purtroppo una “tendenza” che nell’ultimo quinquennio ha visto crescere  la preferenza nell’assegnazione delle case popolari agli stranieri dal 26% al 33%,  nel 2014 una casa su tre,  nonostante gli stranieri siano il 13%.

Afferma l’Assessore che le case popolari a Rimini, sono occupate dal 90 % di  cittadini italiani e solo dal 9% degli stranieri, senza ricordare che le case popolari  sono state  costruite nei decenni e assegnate ai riminesi, quando gli immigrati non esistevano e gli unici stranieri a Rimini erano i turisti.

L’Ass. Lisi difende l’insostenibile, quando proprio Lei,  nel 2013,  chiedeva con un emendamento al Regolamento Comunale  il riconoscimento dell’anzianità di residenza per tutelare i cittadini residenti da lungo periodo rispetto a coloro appena arrivati a Rimini .

Ricordiamo che quell’emendamento già approvato in Commissione fu eliminato per volontà del Sindaco Gnassi in Consiglio Comunale  con le conseguenze  che  ora sono sotto gli occhi di tutti.


 
 

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