Le case popolari, grazie al Sindaco Gnassi, prima agli stranieri!
12/06/2015
 
La Regione Emilia Romagna ha modificato martedì scorso la legge per chiedere l’assegnazione degli alloggi dell’Edilizia Residenziale Pubblica con il requisito previsto   della “residenza anagrafica o attività lavorativa nel territorio regionale da almeno 3 anni”.

E’ positivo che la Regione abbia recepito il criterio dell’anzianità di residenza, anche se in modo minimale e non del tutto soddisfacente, come chiedo da sempre, per tutelare i cittadini residenti da lungo periodo nel Comune rispetto a coloro appena arrivati.  

Ricordo che nel Regolamento del Comune di Rimini  per l’assegnazione degli alloggi ERP, in occasione delle modifiche nell’Agosto 2013, fu eliminato con un emendamento del Sindaco Gnassi il riconoscimento dell’anzianità di residenza  nel Comune di Rimini, già approvato in Commissione Consigliare, e sostituito  con l’anzianità in graduatoria.  

Senza considerare che il riconoscimento dell’anzianità di residenza significa riconoscere un “dato culturale”, il senso di appartenenza alla nostra Comunità, alla nostra Città, alla vita vissuta in questo luogo, mentre la permanenza in graduatoria “ esprime solo un bisogno temporale, una richiesta.

Le conseguenze della volontà di Gnassi di non riconoscere nel Comune di Rimini l’anzianità di residenza oggi sono sotto gli occhi di tutti:

Su 1847 domande all’Acer di Rimini per le case popolari, in testa alla graduatoria i richiedenti stranieri sono oltre il 50% (sulle prime 106 domande i richiedenti stranieri sono 53);

Sulle 139 domande all’ACER di Rimini degli alloggi a canone calmierato, i richiedenti stranieri sono 74 con una percentuale del 53% che arriva al 70% sulle prime 49 domande con 34 stranieri;

Per l’assegnazione dei 27 nuovi alloggi di Via Toni ( ex macello) i beneficiari sono 19 richiedenti stranieri (70%) e solo 8 italiani.     

 
 
Sottolineo che i cittadini stranieri a Rimini provenienti dagli Stati dell’Unione Europea o extracomunitari con permesso di soggiorno, rappresentano il 10% della popolazione comunale ma “ottengono la disponibilità del 50% delle case dell’edilizia popolare pubblica.

Dinnanzi ai suddetti dati attuali e reali è evidente che i “penalizzati” sono i cittadini che da tempo vivono e lavorano nel nostro Comune, e pagano le tasse, contribuiscono allo sviluppo del territorio e anche al patrimonio immobiliare dell’edilizia popolare pubblica..    

Per questo, ieri sera con una interrogazione consigliare al Sindaco, ho chiesto :
1)    La revisione subito del Regolamento Comunale per l’assegnazione degli alloggi ERP con il riconoscimento dell’anzianità di residenza dei richiedenti nel Comune di Rimini tramite l’attribuzione di un punteggio per i giorni di residenza, a partire dal terzo anno dalla data di iscrizione anagrafica nel Comune, per salvaguardare i riminesi residenti da lungo periodo sul territorio comunale ;

2)   L’inserimento del requisito dell’anzianità di residenza nel nostro Regolamento Comunale, già previsto in quasi tutti i Regolamenti dei Comuni della nostra Regione, anche per evitare che Rimini sia considerato un “ eldorado” con facile sistemazione abitativa per gli immigrati.  


                                                      
                                                       



Tags: