Il Ponte di Tiberio è una risorsa necessaria per la mobilità della Città.

18/04/2015

Il problema della chiusura del Ponte di Tiberio  non interessa solo il  Borgo San Giuliano ma  tutta la città.

La soluzione non può essere la deviazione del  traffico sul cosiddetto “ asse mediano”
Via Matteotti, Ponte dei Mille, Via Dei Mille, Via Roma,  con le rotatorie che sono “scorrevoli”  con il traffico “leggero”, ma sono “paralizzate” con il traffico “pesante”, come si può constatare durante le manifestazioni fieristiche e nei giorni di pioggia.

Con la chiusura del Ponte, saranno  20.000 i veicoli  costretti a transitare su questa direttrice che, per Gnassi, deve diventare  la “nuova circonvallazione”  di attraversamento  all’interno della città con un forte inquinamento ambientale a ridosso del centro storico.

Infatti, solo una minima parte di questi veicoli utilizzerà , via Tonale,  la Statale 16 e la via Marecchiese per raggiungere il Centro Storico.

Comunque, con queste “sedicenti” alternative i percorsi “obbligati ” nella città si allungano di chilometri.  

Resta irrisolto il problema : non ha senso chiudere il Ponte di Tiberio, quando a ridosso dello stesso Ponte, 10.000 veicoli continuano a transitare  sulla adiacente Circonvallazione Occidentale  e bloccano l’attraversamento dei  pedoni in ingresso o uscita sul Corso d’Augusto.  

La chiusura del Ponte, naturalmente, avrà un impatto ambientale ed economico innanzitutto sul Borgo San Giuliano.

 
 
Il Comune sta spendendo 1.200.000 euro nei lavori della rotatoria di Largo Vannoni, per i due sensi di marcia sul Viale Tiberio dalla rotatoria al Ponte e viceversa , per tagliare i posti auto  compensati a malapena con il parcheggio del Conad.

Ma il risultato sarà una circolazione caotica interna al Borgo, con conseguenze sulla vita economica delle botteghe e sulle attività del Borgo.

E’ significativo che siano stati  tanti i progetti annunciati per la chiusura del Ponte e accantonati per diverse ragioni.

L’attraversamento del Parco Marecchia dalla Via Bagli all’INA Casa (opposizione dei  residenti), la strada in galleria dalla Circonvallazione Occidentale alla Via Laurana ( costosa ), la strada di attraversamento sull’alveo a ridosso del bacino ( impraticabile per ragioni di sicurezza idraulica a fronte delle piene mono-secolari).

Negli anni 30-40 era stato previsto un possibile Ponte alternativo dalla Circonvallazione Occidentale alla zona dell’attuale Via Laurana, allora possibile senza le costruzioni attuali, ma non fu realizzato  per lo scoppio della guerra.

L’unica alternativa al Ponte di Tiberio è stata realizzata con il Ponte dei Mille dal Podestà Palloni,  assieme al Viale 28 Ottobre ( oggi Matteotti) e al Viale Tiberio.

Oggi, sono convinto sempre di più , che la volontà del Sindaco Gnassi di chiudere il Ponte di Tiberio,  sia una soluzione artificiosa, costosa,  dannosa non solo per il Borgo ma per le conseguenze sulla viabilità di tutto la città.

Il Ponte di Tiberio ha collegato per 2000 anni Rimini con il Nord, ha superato egregiamente le alluvioni, le tempeste delle guerre,  i tentati danni alle sue “ pile” dalle Amministrazioni Comunali social-comuniste.

E’ un Monumento imponente della nostra Storia, un emblema della identità della Città, magari da valorizzare con l’auspicato ripristino di un flusso d’acqua del fiume Marecchia e con la riqualificazione del Porto-canale, ma continua  ad essere una risorsa necessaria per la viabilità della città.




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