Sull'area ex Fiera alla Conad: non รจ vero quello che dice il Sindaco Gnassi che ripropone la vecchia logica della rendita fondiaria e della cementificazione.

06/08/2014

Era  noto da tempo l’interesse di Conad per le aree dell’ex Fiera e non a caso tre mesi fa  con un’apposita la variante urbanistica la maggioranza di Gnassi aveva approvato la nuova destinazione commerciale su quei terreni ora aggiudicati con la migliore offerta infatti alla Conad.

Però, non è assolutamente vero quello che dice il Sindaco Gnassi  “ abbiamo ridotto le superfici edificabili ”,  “dimezzato le originarie previsioni urbanistiche e di cemento  in questo quadrante di città”, perché  al contrario con la “ Variante Gnassi”   aumenta la cementificazione sull’area dell’ex  Palacongressi di  via della Fiera di  2.500 mq. di superfici utile da mq. 15.000 a mq. 17.500 e complessivamente, con il nuovo Palacongressi di 32.500 mq., da 47.500 a 50.000 mq. di SU.

Quello che non dice Gnassi è che per vendere quei terreni alla Grande Distribuzione, il Sindaco e la sua maggioranza hanno approvato  la  nuova destinazione a commerciale di 5.000 mq. e a direzionale di 2.500 mq. oltre  a mantenere i previsti 8.500 mq. di residenziale , complessivamente  fino a un tetto di 14.000 mq.di SU. 

E’ in questo modo che il Sindaco  ha rimesso in moto il motore immobiliare concordato con Rimini Fiera Spa,  “ infiochettato”  con la ciliegina della nuova piscina comunale che sarà realizzata a carico del Comune con 5.000.000.= di euro.

Il progetto per il quale Conad ha “sborsato” 16 milioni e 50.000 euro, prevedrebbe un “superstore”  di 2.500 mq. destinati alla vendita, alimentare e con la maggior parte ad extra alimentare, oltre ai “ non detti”  2.500 mq  a magazzino.

La conseguenza,  senza dubbio, sarà un altro “colpo” sui negozi di vicinato del Borgo Sant’Andrea,  del Borgo San Giovanni, del Centro Storico, già alle prese con la presenza poco distante dell’IPER alle Befane e il calo dei consumi del 10%.

Conad realizzerà inoltre  2000 mq. di uffici e 7000 mq. di residenziale con  3 palazzoni alti fino a 23 metri ( 7 piani) , comprendenti non meno di 100 nuovi appartamenti, di fronte ad altrettanti palazzoni sulla “ ristretta” e “ senza uscita “ Via Simonini, già inadeguata a sopportare il traffico attuale dei residenti.

Gnassi, in questo caso, non ha detto che a Rimini ci sono 5.000 appartamenti invenduti e che “ bisogna invertire il senso di marcia”.

I parcheggi, invece, aumentano solo di 150 posti rispetto ai 400 previsti e insieme ai 500 posti auto nei piani interrati del Palacongressi, dovranno essere utilizzati , non solo dai congressisti , ma anche dagli utenti del commerciale e direzionale.

Lasciamo stare la valorizzazione identitaria del Parco Ausa, i richiami al “Masterplan”, al Piano Strategico , la compatibilità con il PSC e il RUE, che non prevedevano assolutamente un altro centro commerciale, altro direzionale, e neanche la piscina comunale.

La verità è che il Sindaco Gnassi invece della rigenerazione urbana  e identitaria dell’ex “ Cava” ha perpetuato, come i suoi predecessori, la vecchia logica della rendita fondiaria.


 
 

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