Basta con il degrado: demolire l'ex bar pizzeria del Sottopassaggio del Grattacielo e riqualificare il Giardino della Stazione. L'Amministrazione Comunale, invece rincorre gli stessi errori.

09/05/2014

L’ex bar-ristorante-pizzeria, sito in piazzale C. Battisti di fianco al sottopassaggio pedonale del Grattacielo, consegnato dall’ex Concessionario al Comune il 10.8.2013,  dopo i lavori di sgombero e l’installazione di pannelli per impedire gli accessi agli abusivi, nonostante siano  trascorsi 8 mesi, continua a presentare una immagine di precarietà e degrado agli occhi di migliaia di cittadini e turisti che dal Centro Storico o dalla Stazione si dirigono a Marina Centro e viceversa. 

Il fabbricato risulta ampliato con diversi abusi edilizi sia sull’area di proprietà del Comune sia su quella di proprietà delle Ferrovie dello Stato, come la “veranda”, il “ locale “sul retro , il “portico” sul davanti  che non sono sanabili.

Un referto dell’Ufficio Patrimonio del 28.1.2014, richiesto dalla Giunta Comunale, in merito alla riqualificazione del suddetto immobile prevedeva  due soluzioni:

1)    Un intervento di ristrutturazione dello stabile con spese a carico del Comune, da utilizzare per le proprie attività istituzionali ( esempio Polizia Municipale, informazione turistica );

2)    La concessione in uso dell’immobile ad un operatore economico privato, per svolgere l’attività di somministrazione alimenti e bevande coniugata ad attività culturali che sosterrebbe i lavori di riqualificazione a scomputo del corrispettivo per la concessione ;  l’assegnazione riguarda il fabbricato e l’area circostante del giardino pubblico entrambi da utilizzarsi per questa attività.

Alla mia interrogazione di ieri sera in Consiglio sugli  intendimenti della Amministrazione Comunale riguardo le suddette soluzioni , ha risposto l’Assessore Brasini annunciando il Bando Pubblico per la concessione della struttura con l’area verde circostante a pubblico esercizio commerciale.

 

 
 
Ho ribadito  la contrarietà e  le preoccupazioni  espresse nell’interrogazione e precisamente:

1)    La concessione in uso dell’immobile ad un operatore economico privato  per la somministrazione di alimenti e bevande perpetua il rischio delle precedenti gestioni fallimentari sul piano economico, che   hanno prodotto solo degrado edilizio, urbano,  ambientale e alla fine hanno reso necessario la decadenza della licenza di pubblico esercizio per ritirare la concessione e sgomberare l’immobile;

2)    L’assegnazione del locale assieme al Giardino Pubblico antistante per la somministrazione di alimenti e bevande è inconcepibile per il mancato rispetto del verde, della integrità e della usufruibilità di un Giardino Pubblico ;

3)    La ristrutturazione del locale da parte del Comune avrebbe comportato spese rilevanti, con la prospettiva di un utilizzo logistico poco vantaggioso o congeniale per le proprie attività istituzionali;

4)    La soluzione più conveniente e rinaturalizzatrice dell’ambiente resta  il completo abbattimento dell’ex bar-ristorante-pizzeria e il ripristino di tutta l’area ( non meno di 1000 mq ) a verde e a Giardino Pubblico, come era in origine, per farla uscire dal degrado.

Ho chiesto,  inoltre,  in tale ambito, senza ottenere alcuna risposta:

5)     L’eliminazione di quella oscena fontana  con vasca  d’acqua rettangolare realizzata insipientemente nel 2001, vicino al suddetto immobile, utilizzata come servizio igienico, ridando vita alla adiacente storica fontana del Giardino della Stazione, risalente al 1927, quasi sempre senza getto d’acqua e ridotta a contenitore di foglie e immondizia;

6)    Il ripristino della illuminazione pubblica del Giardino, completamente spenta da un paio d’anni, per la visibilità nelle ore notturne e la sicurezza;

7)    La cura del verde del Giardino, visto che le cosiddette aiuole, lungo il Viale C.Battisti, mostrano solo terra battura e sassi.  

Se non vogliamo continuare che i Giardini della Stazione siano l’habitat naturale per i malavitosi e offrire una pessima immagine di Rimini a chi arriva dalla Stazione.




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