Il Comune rimuova le scritte che deturpano le facciate delle case e l'immagine della città.
04/04/2014
 
Le scritte con vernici spray con cui erano state imbrattate le facciate delle case e dei palazzi pubblici nel  centro storico ( Vie Sigismondo, Bertola, Corso d’Augusto, Corso Giovanni XXIII° , Via, Mameli, Via Tonti ecc.) in occasione della manifestazione antifascista del 22.3.2014,  inneggianti all’odio politico e alla istigazione a delinquere, oltre a deturpare gli immobili e l’ immagine della città, nonostante siano trascorse due settimane, non sono state ancora rimosse.

Perciò, ieri sera in Consiglio Comunale, con una interrogazione al Sindaco ho chiesto che il Comune provveda alla eliminazione delle suddette scritte  con il ripristino diligente delle tinteggiature delle facciate danneggiate non solo nei palazzi pubblici ma anche negli edifici privati, facendosi carico dei danni subiti dai cittadini, per l’immagine decorosa della città.

Non solo, il Comune deve presentare denuncia, costituendosi parte “lesa” a nome della città,  nei confronti dei responsabili  di questi atti vandalici che devono essere individuati e perseguiti dalle Forze dell’Ordine e dalla Magistratura per il risarcimento dei danni.

Il Comune deve svolgere, inoltre, una adeguata vigilanza nelle ore notturne, tramite la Polizia Municipale e le registrazioni delle telecamere, in particolare nel Centro Storico, per prevenire, identificare e sanzionare gli “ imbrattatori” comminando le sanzioni amministrative e l’obbligo del ripristino non solo per i danni al patrimonio pubblico (, già previste dal Regolamento di Polizia Urbana da Euro 100 a euro 600) ma anche per i danni  al patrimonio dei privati cittadini.

Ho chiesto, infine,  che il Sindaco si appelli al Prefetto e al Questore per non autorizzare in futuro manifestazioni di irresponsabili, come quella cosiddetta “antifascista” del 22 marzo scorso, per evitare danneggiamenti agli immobili privati e pubblici, provocazioni politiche, insulti alle Forze dell’Ordine, che non hanno nulla a che fare con la libertà di espressione.

Ritenendo insoddisfacente la risposta dell’Ass. Jamil Sadegholvaad, ho trasformato l’interrogazione in mozione.
 
 

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