La città paralizzata dalla mala gestione degli strumenti urbanistici

19/10/2013

Nella discussione consigliare di ieri sera sui 5 atti di indirizzo  per varianti al PRG ho fatto le seguenti osservazioni:

1)    La città è alle prese con l’effetto paralizzante degli strumenti urbanistici: il PRG del 1999 deve fare i conti con il regime di salvaguardia del PSC –Rue adottati il 29.3.2011.

 Sono passati due anni e mezzo dall’insediamento del Sindaco Gnassi ma non      conosciamo ancora  quando verranno portate in Consiglio le controdeduzioni  dell’Amministrazione Comunale alle osservazioni dei cittadini per l’approvazione in via definitiva di PSC-Rue.

Il regime di transizione, invece, secondo la Legge Regionale 20/2000 dovrebbe essere il più rapido possibile.

Bisognerebbe, inoltre, rispettare le norme che tutelano la partecipazione dei cittadini e di tutti i soggetti interessati.

2)    ll Sindaco se non vuole procedere all’approvazione degli ereditati PSC-RUE adottati,  ritiri gli stessi Piani e ne riadotti di nuovi che recepiscano le indicazioni del suo “masterplan”. Ma dica cosa vuole fare: occorrono  chiarezza amministrativa  e comunque  nuovi strumenti urbanistici, che diano la certezza del diritto ai cittadini.

3)    Perdurando questa situazione di incertezza normativa non procede la riqualificazione della città e non si consente la ripresa della attività edilizia. Ad esempio: anche la previsione recepita nel RUE del frazionamento dei grandi alloggi nel Centro Storico, senza approvazione definitiva,   non può partire, e non si può pensare di continuare con le varianti al vecchio Prg per adeguarlo ai PSC-RUE  adottati.

E’ un non senso, come ho già detto, “ritornare”  sul vecchio PRG e “lasciare in stallo” il procedimento della nuova pianificazione.

                                                
4)    Il mio voto favorevole ai 5 atti di indirizzo presentati dal Consigliere Camporesi è stato dato per verificare la conformità  delle proposte  con la strumentazione vigente e soprattutto con quella adottata e a spronare l’Amministrazione ad uscire dall’immobilismo in cui  ha portato la città.

 
 

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