Piano Salvaguardia della Balneazione "ottimizzato": dalla costosa condotta sottomarina Ausa alla stangata sulle tariffe dell'acqua!

17/07/2013

Durante la presentazione del PSB “ottimizzato” ho posto all’Ing. Barilli capo del progetto diverse domande che non hanno ottenuto una risposta chiara.

Sostengo da anni che la separazione delle reti bianche e nere non era sufficiente e  dovevano essere realizzate  vasche di accumulo per evitare gli sversamenti in mare delle acque derivanti dalle piogge, inquinate dal lavaggio delle strade, e che la soluzione non potevano essere le condotte sottomarine.

Ben vengano quindi le vasche di accumulo Colonnella, Rodella e Ausa e il loro potenziamento .

Purtroppo è stata  rinviata al 2016 la risposta sulla prevista condotta sottomarina con  impianto idrovoro nel Bacino Ausa.

Domanda: che bisogno c’è di realizzare una costosa condotta, se è vero come ha detto Barilli, che servirebbe  per smaltire in mare un’acqua definita  “pulita” perché quella di prima pioggia e inquinata sarebbe raccolta nelle vasche di accumulo.

Anche perché il suddetto intervento sull’Ausa, comporta un aumento dei costi di 11 milioni, da 25 a 36 milioni di euro.

Ho chiesto, inoltre, che l’intervento  sull’Ausa deve essere mirato non solo  alla salvaguardia della balneazione ma anche  alla sicurezza idraulica del centro storico alla luce degli allagamenti del 24 Giugno scorso che non si possono giustificare, come è stato fatto, con l’evento eccezionale, visto che in alcune zone della città si ripetono “regolarmente.

In attesa delle definitive soluzioni progettuali, speriamo bene,visto che la Vasca di accumulo Ausa non verrà realizzata prima del 2016.

Restano i costi da sostenere del progetto del PSB ottimizzato che aumentano da 133 a 154 milioni di euro.

Senza riconsiderare ancora i 43 milioni di euro per il raddoppio del depuratore di Santa Giustina e la realizzazione della Dorsale Nord, già finanziati negli anni passati con le tariffe sui cittadini, rimangono  da coprire 111 milioni di cui 36 milioni a carico del Comune di Rimini, 37 milioni a carico di Hera, e 36 a carico di Romagna Acque.

Ebbene , dopo il contributo di 37 milioni a fondo perduto del Comune e comunque previsto a carico dei riminesi per il PSB “ottimizzato”, sempre sugli  stessi riminesi si scaricano tariffe per 117 milioni di euro, con un aumento tariffario del 30% dal 2014  al 2020 a seguito di altri investimenti a carico di ex ATO Rimini ammontanti a 58 milioni di euro, per un totale investimenti di 212 milioni, in aumento rispetto al allo stesso PSB ottimizzato.  

Che fine hanno fatto, poi, le promesse di aiuti del Ministro Orlando di domenica scorsa e la “ bontà” di Hera, visto che i riminesi dovranno sostenere forti aumenti sulle tariffe dell’acqua per 25 anni,  al fine di rimborsare l’anticipo dei costi  di Hera e Romagna Acque ?


 
 

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