Le Amministrazioni Comunali responsabili degli allagamenti di acque nere nella città

29/06/2013

La tempesta d’acqua di lunedì scorso con gli allagamenti di vie del centro storico, della marina, della periferia, dei sottopassi, i gravi danni ai negozi, alle attività, alle abitazioni e addirittura la morte di una persona, ha evidenziato ancora una volta, l’inadeguatezza del nostro sistema fognario, collassato solo  in modo più esteso e distruttivo di quanto avvenuto negli ultimi anni con temporali di minore intensità.

Non bastano  le giustificazioni del Sindaco sull’“evento “ eccezionale “, o di Hera  sulle “ fogne a posto”,  tant’è che la stessa Procura della Repubblica, ha sentito il dovere di aprire due inchieste, una  per omicidio colposo perché “non è sicuramente un fatto normale che una signora anneghi nella propria abitazione” , travolta da una fiumana di acqua e fango proveniente dai terreni vicini, l’altra per disastro colposo “sulla tenuta della città davanti al nubifragio”.

Per questo in Consiglio Comunale, ho chiesto con una interrogazione al Sindaco   di verificare urgentemente se il Comune ha rilasciato regolari autorizzazioni per i lavori di “sistemazione” dei terreni sovrastanti e confinanti con la casa della donna deceduta e di “ tombinatura” dei fossati limitrofi,  e se  sono stati correttamente eseguiti.

Così l’Amministrazione Comunale, invece di limitarsi alla semplice ricognizione sullo stato degli edifici pubblici e delle infrastrutture che hanno risentito del nubifragio, sarebbe opportuno accertasse le cause di tutti gli allagamenti dei negozi, abitazioni, di edifici pubblici e privati, delle  infrastrutture,  per adottare le soluzioni adeguate.

Occorre, intanto, eliminare urgentemente e una volta per tutte  le criticità ricorrenti della rete fognaria in Via Castelfidardo, Via Santa Chiara, Via Fiume e nel resto del territorio comunale.

L’Amministrazione Comunale deve risolvere come impedire lo scarico in mare del Canale Ausa in Piazzale Kennedy che raccoglie l’80% delle acque reflue e piovane
di Rimini Centro e Sud con la  rete fognaria mista.

Bisogna procedere con la realizzazione delle vasche di prima pioggia e di laminazione nell’area dei Ferrovieri e di via Bramante, come insisto da anni in Consiglio, reperendo gli 11 milioni di euro necessari tramite Accordo di Programma con la Regione,  per evitare gli allagamenti di acque nere nella città e per la salvaguardia della balneazione sul litorale di Rimini.

Non basta approvare nel 2011 il Piano di Salvaguardia della Balneazione, quale Piano Stralcio del Piano Generale del Sistema Fognario del 2006, modificato nel 2010 con la separazione totale delle reti fognarie bianche e nere, con 11 interventi previsti e una spesa di 141 milioni di euro, rimasto senza  copertura finanziaria per circa 80 milioni  di euro.

Al di là degli annunci, dopo due anni, non sappiamo ancora come il Sindaco intende reperire gli 80 milioni mancanti per finanziare gli interventi previsti dal Piano in cinque anni, visto che nel Bilancio Triennale 2013-2015 risultano stanziati solo 15 milioni con il contributo del Piano Città.

In conclusione la città non può continuare a pagare errori strategici e ritardi compiuti dalle Amministrazioni Comunali negli ultimi 40 anni.

 

 
 

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