Società "partecipate": il compenso agli Amministratori sia determinato in base ai risultati raggiunti (bocciato l'emendamento).

17/05/2013

La discussione del Bilancio di Previsione 2013-2015 di “ Rimini  Holding Spa” nel Consiglio Comunale di ieri sera purtroppo è stato liquidata velocemente, senza soffermarsi sulla situazione difficile, per non dire preoccupante  di diverse nostre società “ partecipate”.

Non basta approvare la conversione del debito bancario di 10.802.798, accumulato da  Rimini Holding Spa per i finanziamenti alle nostre società,  in un mutuo decennale da rimborsare con  20 rate semestrali.

Ben vengano gli adempimenti di legge quali la riduzione dei membri dei  cda di Amir Spa,  Anthea e  CAAR Spa e un ampliamento del controllo sulle  società invocati da anni.

Quello che manca, è la necessità di una  svolta da parte del Sindaco nella scelta degli Amministratori delle nostre “ partecipate”.

Ho richiamato la vicenda di Aeradria ,in cui i principali soci, Provincia di Rimini (36%), Comune di Rimini tramite Rimini Holding Spa ( 17%)  hanno grosse responsabilità sulle coperture politiche della gestione fallimentare di quella società.

Una gestione lottizzata tra partiti di maggioranza e minoranza che contemplava un CDA di nove membri, un collegio sindacale di 7 membri ed una società di revisione, i cui compensi, nel 2011, sono costati complessivamente  la bellezza di 327.000 euro, visti i risultati !
 
Troppi, i silenzi del Sindaco sulle gravissime relazioni del Collegio Sindacale e della Società di Revisione sui bilanci, verso il Consiglio Comunale che veniva chiamato a votare ripetutamente gli aumenti di capitale.

E’ bene, allora, cambiare strada, fin che siamo in tempo, fare trasparenza sulle difficoltà di altre società partecipate a cominciare da  Società Palazzo dei Congressi , Centro Agro-Alimentare,ecc.

Inoltre, finiamola, alla prossima scadenza dei CDA, con le nomine nei Consigli di Amministrazione e nei Collegi Sindacali delle Società pubbliche in base alle tessere di partito a scapito delle competenze e delle professionalità.

E sarebbe bene, come avevo proposto con un emendamento (bocciato dalla maggioranza di sinistra )  che il compenso agli Amministratori ( Presidente, o Amministratore Delegato)  fosse  determinato in base ai risultati raggiunti dalla società.
 

 
 

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