La tardiva variante al "vecchio" PRG del Comune di Rimini: costosa e perditempo
03/04/2013
 
Le ragioni dell’Amministrazione Comunale per l’adozione della Variante Normativa e Cartografica al vigente PRG sarebbero quelle di anticipare le previsioni degli adottati  PSC-RUE.

Tutti ormai sanno, come da dettato normativo della L.R. ER  20/2000, che il PRG è un superato strumento di pianificazione urbanistica in via di estinzione, da sostituirsi con i nuovi PSC-RUE e POC come strumento attuativo.

Non si comprende, pertanto, perché siano state impiegate risorse pubbliche e tanto tempo per variare, per di più in modo assolutamente parziale (solo per Piani Particolareggiati in sospeso), un modello di pianificazione ampiamente superata e approvata ben 14 anni orsono.

Senza tenere conto poi,  che la stessa L.R. ER  20/2000, nel periodo di transizione tra PRG e PSC-RUE,  prevede la possibilità di una “unica” variante specifica al vecchio PRG che abbia “carattere di urgenza” e “per comprovate ragioni di interesse pubblico”; condizioni che obiettivamente nel caso di specie non si ravvisano, proprio in virtù del “regime di salvaguardia” in cui si trovano i nuovi strumenti urbanistici adottati.

Non sarebbe stato meglio investire tempo e risorse per revisionare e modificare, tramite strumenti di legge e con il contributo delle riserve della Provincia, i PSC-RUE adottati ormai da due anni, che, se non approvati, rimarranno in salvaguardia per altri tre “lunghi” anni (5 anni dalla data di adozione); e, dopo approvazione avvenuta, anche eventualmente variarli?

Se poi, contro il buon senso, si vuole proprio intervenire sul PRG, allora questa variante dovrebbe quantomeno riguardare contestualmente anche tutte le carenze normative, gli errori cartografici, le imprecisioni, le potenziali illegittimità,…… ecc. del vecchio PRG, adattandolo complessivamente ai nuovi PSC-RUE, e assecondando così realmente il pubblico interesse, senza rischi di discriminazioni tra i cittadini e conseguenti altamente probabili contenziosi.
Altrimenti avremmo, oltre al danno… la beffa.  

                                                   
 
 

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