Sicurezza a Rimini: vista la situazione d'illegalità diffusa ed incontrollata, ho deciso di scrivere al Ministro Cancellieri.

4/09/2012

Sul problema della “sicurezza“ a Rimini bisogna parlare un linguaggio di verità, come ho detto nel dibattito in Consiglio Comunale.

Sono anni che l’indagine del Sole 24 Ore, in base ai dati forniti dal Ministero degli Interni, ci mette in testa nella classifica dei reati, tra le 103 Province in Italia.

Nel 2011 a Rimini i reati ufficiali sono stati 23.054, in aumento del 13,9% rispetto ai 20.235 del 2010, ma tutte le massime Autorità Istituzionali, Prefetto, Sindaco, Presidente della Provincia, ripetono che questi dati, rapportati ai 330.000 residenti, non tengono conto delle presenze turistiche (16 milioni).

Peccato, però, che le presenze turistiche in questi ultimi anni siano rimaste uguali o diminuite e le solite giustificazioni di facciata, in ogni caso, non siano più in grado di nascondere una realtà molto evidente e preoccupante per i Riminesi.

Come appunto: l’aumento locale (+13,9%) dei reati è stato superiore dell’8,5% rispetto all’aumento della percentuale nazionale che è stato del 5,4%.

Rispetto al 2010: gli scippi sono stati 248 in aumento del 108%, i borseggi sono stati 2030 in aumento del 54,5%, le rapine sono state 290 in aumento del 68,6%.

Non è tollerabile quello che è successo questa estate con i Vigili che finiscono in Ospedale aggrediti dai venditori abusivi che continuano tranquillamente la vendita illegale di merce irregolare, il perdurare nel Borgo Marina di una situazione di illegalità, di insicurezza, di disagio dei residenti con l’andirivieni degli spacciatori sui marciapiedi, anche dopo le fucilate al Ponte dei Mille contro alcuni marocchini con relativi precedenti a carico.

Questa è l’immagine negativa di Rimini, peraltro incompatibile con una città turistica.

 
 
L’aumento dei crimini sul nostro territorio, perciò, non dipende dalle presenze turistiche, tant’è che altre città, con altrettanto considerevoli presenze turistiche, come Roma, Firenze, Venezia, nella classifica nera dei reati vengono dopo Rimini e nemmeno dagli organici delle Forze dell’Ordine, come dice il Sindaco, perché anche questi sono rimasti tali.

Il problema sono le modalità e le strategie con cui vengono utilizzate le risorse umane ed economiche per garantire la sicurezza nella nostra città.

E’ evidente che non possono bastare 11 vigili per fronteggiare 15 chilometri di spiaggia e migliaia di venditori abusivi, che non ha senso installare le telecamere, se poi non vengono utilizzate nelle denunce dei furti, o non effettuare i controlli nelle case riempite dagli stranieri, o nei negozi del Borgo Marina, con i tir di merce “made in China” che arrivano giornalmente.

Ma senza la volontà è praticamente impossibile risolvere qualsiasi problema e soprattutto concretizzare alcune delle proposte per la sicurezza che ribadisco da anni:
1)    Adeguare l’organico della Polizia Municipale alle leggi regionali, mancano 50 uomini, e definire le risorse umane necessarie per contrastare l’abusivismo commerciale ;
2)    Determinare, nell’ambito del Comitato per l’Ordine Pubblico e la Sicurezza, il numero degli uomini delle Forze dell’Ordine necessari per garantire la sicurezza nei mesi estivi;
3)    Eseguire una mappatura dei punti critici del territorio alle prese con venditori abusivi, spacciatori di droga, borseggiatori, pallinari e piazzare ulteriori telecamere;
4)    Creare un Ufficio di Sicurezza al quale i cittadini possano telefonare o inviare e-mail o fax per segnalare situazioni di degrado o disordine sociale ;
5)    Prevedere una collaborazione tra Forze dell’Ordine e Uffici Comunali per rendere più efficaci i controlli sugli immobili locati a extra comunitari fuori legge e a personaggi legati alle infiltrazioni mafiose.

A questo punto, perciò, visto l’ingiustificabile ed inspiegabile immobilismo di molte Istituzioni, ho deciso di scrivere al Ministro Cancellieri, e renderle noto la situazione di illegalità diffusa della nostra città.




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