La festa di Capodanno a Rimini: una scommessa sbagliata

02/01/2012

Ero in piazzale Fellini, come gli altri anni, con mia moglie, in mezzo alle migliaia di persone, soprattutto giovani, per la festa di Capodanno.

Sono rimasto allibito, quando, dopo l’ultima canzone di Battiato, il count-down, e i fuochi d’artificio, a mezzanotte  e 10 minuti, si sono invitate le migliaia di presenti a seguire “le bandierine”, soprattutto verso il Centro Città, per gli  altri intrattenimenti.

La festa in Piazzale Fellini, inaspettatamente,  era finita, troncata a mezzanotte, quando era invece lì che doveva continuare, come nelle feste in piazza, luoghi simbolo di incontro in Italia e nel mondo, almeno fino all’ una , magari anche solo con un dj o una band per cantare e ballare.

Ho visto giovani che non sapevano più cosa fare, dove andare, chi assaliva l’11 per
andare nelle discoteche di Riccione, chi in colonna, risaliva Viale P.Amedeo e Corso Giovanni 23°  per raggiungere gli inaccessibili Spazio Duomo (max per 50 persone) o il ridotto del  Teatro Galli (max 200 persone ), o l’introvabile Teatro degli Atti.

Una moltitudine di gente camminava a vuoto,  tra Piazza Cavour e Piazza tre Martiri, sul Corso d’Augusto.

4 i bar aperti in tutto il Centro Storico : 2 in Piazza Ferrari, 1 in Piazza Cavour, 1 in Piazza Tre Martiri. In fila , fino all’esterno, per un cappuccino caldo. Bastava almeno avvisare gli esercizi pubblici, bar, pizzerie.
Per fortuna che la nottata non è stata particolarmente fredda e non pioveva come altri anni.

Chi chiedeva un taxi per tornare in albergo, chi chiedeva  di andare in stazione. Ho sentito dire “ il prossimo anno non veniamo più, rimaniamo a Bologna”.

Ho visto con dispiacere sui volti dei ragazzi molta delusione.

Questa la cronaca della festa della notte di Capodanno, che ha penalizzato la promozione e l’immagine di Rimini, al di là della propaganda, al servizio di Sua Maestà, dell’Ufficio Stampa del Comune di Rimini.

Scrivere la verità, farebbe bene alla Città, e al Sindaco, per non ripetere gli errori.  

 

 
 

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