Liberiamo il Piazzale del Porto dal "tendone libri" per vedere il molo, la spiaggia, il mare.
14/12/2011
 
E’ un decennio che chiedo di riqualificare il Piazzale Boscovich e l’area del Porto su cui insistono tendoni, bar, chioschi, bancarelle.

Ricordo le interrogazioni dal 2001 al 2005 e in particolare quella relativa al “tendone libri” installato con l’autorizzazione della Capitaneria di Porto del 29.7.99 come “stand per mostra libraria di carattere nautico e ambientalistico” su un’area demaniale marittima con una superficie di mq.343 ad un canone annuo di circa 1.400 euro, per la durata di 4 anni dal 1.11.97 al 31.10.2001.

Il Comune aveva rilasciato il 29.5.1995 l’autorizzazione, valida ai soli effetti commerciali del “ piano edicole “,  di rivendita giornali e riviste a carattere annuale.

La tensostruttura, adibita a mostra libraria, aveva ottenuto dalla Amministrazione Comunale l’autorizzazione temporanea per attrezzature a carattere stagionale ai sensi dell’art. 24 bis del Regolamento Edilizio, approvato dal Consiglio Comunale il 28.5.87 e in seguito abrogato il 9.3.95, tant’è che ai sensi dell’art.36 bis del vigente Regolamento Edilizio, non potevano più essere autorizzate ulteriori richieste di rinnovo di tali strutture, dalla data di approvazione del nuovo PRG avvenuta il 3.8.99.

Da  allora, la tensostruttura è diventata un illecito edilizio, a fronte del quale, i titolari,  dopo 4 anni, il 9.12.2004 ari presentavano domanda di condono edilizio, non accolta dopo 3 anni e 4 mesi ,il 2.4.2008, trattandosi di opera ricadente su area del demanio marittimo e in contrasto col Piano Regolatore vigente.

 
 
Successivamente contro il diniego del condono edilizio, il 4.8.2008, effettuavano  Ricorso Straordinario al Presidente della Repubblica e chiedevano, il 5.11.2009, al Comune di Rimini, in attesa di tale esito, la sospensione del provvedimento di divieto di prosecuzione dell’attività di rivendita giornali  nella tensostruttura, che il Comune concedeva .

Da sottolineare, che non si conosce in base a quale  titolo abilitativo viene svolta l’attività commerciale di vendita libri in quella struttura su area pubblica demaniale e che per  l’occupazione di mq.343 del tendone libri viene corrisposto oggi un “ canone turistico ricreativo “ che ammonterebbe a 700 euro l’anno , addirittura dimezzato rispetto al 2001 e corrispondente a 2 euro al mq. annui !

Ho ricostruito questi fatti con l’accesso agli atti presso il Comune di Rimini.

E’sulla base di questa documentazione che ho presentato una nuova interrogazione al Sindaco, dopo l’ultima del 2005, per chiedere:

1)    Per quali ragioni dal 31.10.2001 ad oggi, trascorsi 10 anni, non è ancora stato definito l’illecito edilizio riguardante il “tendone libri”  che occupa in modo permanente mq.343 di un’area demaniale pubblica e per il quale non risultano rilasciate autorizzazioni edilizie e all’interno del quale continua l’attività di rivendita libri, giornali e riviste;
2)    Perché a seguito del ricorso straordinario al Presidente della Repubblica contro il diniego del condono è stato sospeso, inusualmente, dal Comune  il provvedimento, già emesso, di divieto di prosecuzione dell’attività di rivendita giornali, per accertata e sopravvenuta insussistenza dei requisiti di conformità urbanistici-edilizi. Se bastasse ricorrere al Presidente della Repubblica,  contro ogni provvedimento esecutivo , il Comune  … potrebbe chiudere !
3)    In base a quale titolo viene svolta l’attività commerciale di rivendita libri sull’area pubblica, demaniale e portuale, visto che il Comune non risulta aver rilasciato tale autorizzazione;
4)    Se non sia ora di porre fine a questa incredibile telenovela decennale, caratterizzata, in questo caso, da tanta “ benevolenza “ e “comprensione” da parte del Comune, tra tempi morti, sospensioni, inazioni e di rimuovere il tendone libri per ripristinare le condizioni naturali e ambientali che permettano ai cittadini e ai turisti di godere liberamente della vista del molo e della spiaggia e di riqualificare l’intera area del  Piazzale del Porto.

In attesa della risposta scritta, l’Ass. all’Urbanistica Biagini ha anticipato oralmente che ho ragione e che farà predisporre l’apposita Ordinanza di rimozione, anche perché non corrisponde al  vero quanto da lui dichiarato e riportato sui giornali che “l’Ordinanza è già stata notificata”.

Continuerò a seguire la vicenda, per raggiungere, dopo 10 anni, l’obiettivo di ridare spazio e bellezza al Porto e al Molo.



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