Il trasferimento della Moschea di Corso Giovanni XXIII° è un problema che si trascina da ben 6 anni. E' ora di risolverlo!

15/09/2011

La “Moschea” di Corso Giovanni XXIII° si è insediata nel 2004 in una casetta di 7 vani tra piano terra e 1° piano, con    destinazione catastale ad uso ufficio, a cui hanno accesso centinaia di persone, che non è in grado fisicamente di contenere, tant’è che molti partecipano al culto sui marciapiedi.
Oltre alla sicurezza interna dell’immobile, c’è l’impatto all’esterno dinnanzi alle abitazioni, ai passi carrai, occupati da  auto, moto, cicli, con caos e confusione sulla strada.  
L’ex Sindaco Ravaioli, in occasione della sua visita alla Moschea nel 2005, già allora, si era impegnato ad affrontare il problema del trasferimento della Moschea, senza, però, alcun seguito.
E’ seguita la mia interrogazione consigliare del 17.5.2007, con cui chiedevo al Sindaco Ravaioli se non era irregolare l’utilizzo della casetta, (luogo di culto anziché ufficio),  e se erano stati effettuati i necessari controlli in ordine ai carichi delle strutture, ma senza ottenere alcun risultato.
Con la mia ultima interrogazione consigliare del 28.7.2011 ho sottoposto, nuovamente, al Sindaco Gnassi lo stesso identico problema sull’irregolare utilizzo dell’immobile, a cui ha fatto seguito un’ulteriore risposta evasiva.

 
 
Quindi, il problema Moschea non nasce da oggi, ma è presente fin dal 2005 senza che siano stati effettuati i controlli urbanistico edilizi più volte richiesti e, ancora, manca una concreta indicazione sulla prospettiva di un trasferimento, visto che dopo l’incontro tra Gnassi e il sig. Cavuoti,  ( compagno di Gnassi nella Federazione Giovanile Comunista di Rimini) e oggi  rappresentante del Centro Islamico, questi rivendica pubblicamente la necessità di affrontare il problema con la massima tranquillità, quasi voler trasferire ai posteri l’argomento.  
Per questo, dopo l’occupazione dei marciapiedi pubblici di Corso Giovanni XXIII° da parte dei Mussulmani per partecipare all’ultimo Ramadam, ho presentato un’altra interrogazione al Sindaco per chiedere:
1)    Se l’utilizzo dell’immobile ad uso Moschea non sia irregolare rispetto al suo progetto urbanistico edilizio ed alla destinazione catastale ad uso ufficio;
2)    Se e quando ritiene di procedere ad una verifica della sicurezza strutturale dell’immobile in ordine ai carichi che deve sopportare;
3)    Se  e quando si debba realizzare questo trasferimento con provvedimenti concreti, per risolvere questo annoso problema, sollevato da tutti i residenti del Borgo Marina;
4)     Se il persistere da 6 anni di questo irregolare utilizzo dell’immobile rispetto alla sua destinazione d’uso non costituisca un grave precedente che legittimi tutti i cittadini a poter fare nel proprio immobile quello che ritengono utile indipendentemente dalla destinazione catastale attribuita.
Resto in attesa della risposta scritta, perché come era prevedibile, la risposta orale di Gnassi  è stata generica ed elusiva.


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