Al Sindaco Gnassi non interessa il degrado del Borgo Marina, nè impedire che diventi un ghetto afro-asiatico

05/09/2011

Il Sindaco Gnassi , a cui ho rivolto il 28.7.11 la mia interrogazione consiliare sulla situazione del degrado urbano del Borgo Marina, che di giorno in giorno, diventa sempre più preoccupante e insostenibile per i residenti, ha risposto il 29.8.11, tramite l’Assessore Jamil Sadegholvaad, (responsabile alle attività economiche, politiche della sicurezza e della legalità, polizia municipale ), con totale disinteresse ai problemi sollevati.

1) Sui controlli degli esercizi commerciali, comunica che “la Polizia Municipale è intervenuta nel periodo 2008-2010 con 40 ispezioni presso 24 attività quali macellerie, negozi di abbigliamento e bigiotteria, negozi alimentari.
Oltre 90 le contestazioni di infrazioni amministrative a norme sulla sicurezza e conformità dei prodotti, frode in commercio e contraffazione di marchi, ecc.. con  42 sequestri amministrativi e 16 sequestri penali
“.
Alla luce di tali numerose e pesanti irregolarità riscontrate, non si comprende, allora, per quali ragioni l’Amministrazione Comunale (con Sindaci,  Ravaioli ieri e Gnassi oggi) non abbia proseguito nell’anno in corso (2011) più alcun intervento di controllo e repressione di queste gravi  violazioni di leggi e regolamenti.

2) Sul sovraffollamento delle case affittate agli stranieri e riempite all’inverosimile nelle ore notturne, comunica che “non è consentito il controllo indiscriminato e preventivo delle abitazioni, se non in conseguenza di fondati motivi derivati da informazioni e/o segnalazioni qualificate”.
Premesso che è compito della Polizia Municipale e delle Forze dell’Ordine controllare il territorio e riscontrare il fondamento delle denunce, sottolineo che segnalazioni circostanziate riguardanti case in Corso Giovanni XXIII e Via Gambalunga sono state fatte dal sottoscritto Consigliere oralmente e per iscritto al Sindaco Gnassi, ufficialmente nella seduta del Consiglio Comunale del 28.7.2011, e quindi erano più che qualificate per essere recepite dalla Amministrazione Comunale, invece di essere ignorate .

3) Sullo spaccio della droga, i bivacchi sui marciapiedi, presso i kebab, i phone center, le risse, i vandalismi, riguardanti stranieri, dal pomeriggio fino a notte inoltrata, comunica  che “ è costante l’attività di controllo della Polizia Municipale – Nucleo Ambientale”  .
In realtà, è sotto gli occhi di tutti quello che avviene in un peggioramento continuo, da mesi, ogni giorno, dal pomeriggio alla notte, con gli  spacciatori di droga e i bivacchi dei consumatori di alcool, con frequenti risse,   in Corso Giovanni XXIII, Via Mameli, Via Dei Mille e  Via San Nicolo’.
Tutte situazioni denunciate dal sottoscritto e dai residenti esasperati, con ripetute richieste d’intervento alla Polizia Municipale e alle Forze dell’Ordine, ma senza risultati.

 
  4) Sull’utilizzo a Moschea della casetta in Corso Giovanni n.100, alla quale affluiscono normalmente centinaia di mussulmani, che non è in grado fisicamente di contenere, tant’è che molti partecipano al culto inginocchiati sui marciapiedi pubblici, l’Amministrazione Gnassi comunica che "la libertà di culto è garantita dalla Costituzione e che devono essere rispettate le normative vigenti in materia di sicurezza, igiene, sanità".
Non risponde, però, alla domanda, che da tre anni rivolgo alla Amministrazione Comunale di Rimini (ieri  Sindaco Ravaioli e oggi  Gnassi), se un immobile destinato catastalmente ad uso ufficio (comprendente 7 vani tra piano terra e 1° piano) possa essere utilizzato come luogo pubblico di culto per centinaia di persone proprio in ordine alla sicurezza delle strutture, l’igiene e la sanità.   
Non risponde, se e quando l’Amministrazione Comunale abbia fatto i necessari controlli in ordine alla sicurezza delle strutture, così come previsto dal D.M. 16.1.96.
Non risponde se è regolare l’occupazione dei marciapiedi pubblici di Corso Giovanni XXIII per le funzioni religiose, antistanti negozi ed immobili privati, come è avvenuto nell’ultimo Ramadam.
Non risponde se non sia necessario trasferire questa Moschea in un’altra zona della città, più compatibile, ed accessibile (spazi, parcheggi auto,moto, cicli) per eliminare l’impatto attuale causato dalla moltitudine dei suoi frequentatori.

5)  Sulla richiesta di riqualificazione delle Vie Mameli e San Nicolò, piene di buche e rattoppi, senza marciapiedi e adeguati sottoservizi, illuminazione precaria,  comunica che si “provvederà ad interessare l’Assessorato competente per le opportune valutazioni ed approfondimentti “.
Ebbene su tali lavori desidero informare il Sindaco che esiste già un progetto esecutivo approvato da 9 anni (Bilancio Comunale del 2002) proprio per il rifacimento di queste due strade, rinviato di anno in anno fino ad oggi, nonostante le promesse del Sindaco Ravaioli e del Vice Sindaco Melucci.
6) Sull’utilizzo delle due telecamere installate, una all’incrocio tra Piazzale C. Battisti e Corso Giovanni XXIII, l’altra all’incrocio tra Corso Giovanni XXIII e Via dei Mille, dopo la nostra lotta che è durata dal 2007 al 2010, comunica che spetta alla competenza esclusiva dello Stato per funzioni di pubblica sicurezza.
Perché allora per la gestione della videosorveglianza, i video sono stati installati presso la radio operativa della Polizia Municipale (non funzionante, ancora, dalle 1 alle 7 del mattino)  anziché presso i potenziali utilizzatori delle Forze dell’Ordine ( Carabinieri, P.S, Guardia di Finanza ) ?
Ricordiamo che queste telecamere, potrebbero essere utilizzate 24 ore su  24 grazie agli infrarossi che consentono la visione notturna. Mancano, però, gli addetti alla gestione della video sorveglianza.

In conclusione, le risposte dell’Amministrazione Gnassi alla nostra interrogazione consigliare, dimostrano solo un unico dato di fatto: al Sindaco Gnassi non interessa risollevare il Borgo Marina dal degrado, né tanto meno impedire che questo antico Borgo della città storica, con la perdita dell’identità riminese, diventi sempre più un ghetto-afroasiatico


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