No: a candidati Sindaco espressioni di interessi particolari!Si: a un centro destra veramente alternativo!
29/11/2010 Le dichiarazioni di Marco Lombardi  sul “problema “ della candidatura a Sindaco di Rimini sono incredibili per uno che ricopre il ruolo di Coordinatore Provinciale del PDL.
Il problema è la non  condivisione, da parte non solo mia nel PDL, della linea Lombardi -Pizzolante che da mesi stanno cercando, come candidato Sindaco di Rimini, il cosiddetto civico- cattolico di area dell’ex Deputato PD Vichi - Bonadonna (Cons.Comunale in carica della maggioranza di Centro-Sinistra) o di area ciellina con la invocata mediazione e benedizione della Curia.
Come abbiamo  detto nel Coordinamento Provinciale  del PDL di tre mesi fa, non siamo d’accordo su candidature espressione di aree e gruppi di interessi particolari che hanno l’obiettivo di perpetuare il sistema di potere consociativo responsabile del malgoverno della Città da decenni, caratterizzato da spartizione di poltrone, affari, clientelismo, senza controlli, senza politica di governo alternativa.
 
 
Non è un  caso che Lombardi (Presidente Provinciale di Forza Italia e Coordinatore Provinciale del PDL ) non sia  mai stato capace di creare in 15 anni un centro destra  politicamente e amministrativamente alternativo al centro sinistra, nonostante la sentita voglia di cambiamento degli elettori di destra, centro, sinistra.
Per proporsi seriamente agli elettori , sono 9 mesi che sostengo che il Candidato Sindaco, deve essere una persona conosciuta per l’impegno profuso per il bene della città, che ispira fiducia nei cittadini, che rispetta e si confronta con tutti, senza assecondare egemonismi particolari , che persegue l’interesse generale.
E’ con questi caratteri distintivi, che  un Candidato a Sindaco è credibile per  rivolgersi all’area del non voto, a quei 40.000 elettori astenuti alle ultime elezioni (in maggioranza delusi  dalla sinistra ma anche poco entusiasti delle  “prove” di questo centro destra) per offrire loro motivazioni serie per andare a votare, e  perché questi moltissimi elettori sono fondamentali , rispetto ai  pochi transfughi dell’ex Margherita,  per vincere le elezioni, per consentire il  cambiamento politico amministrativo al Comune di Rimini, non solo nel colore ma nella sostanza .
Avevo anche  proposto di sottoporre l’eventuale rosa di candidati  all’esame di un serio sondaggio popolare per “testare” con un campione rappresentativo il gradimento degli elettori del candidato e con più possibilità di vittoria. Ma anche su questo, sembra che  Lombardi- Pizzolante non siano d’accordo.
La mia posizione, perciò, è ben altro che ridurre il PDL con il suo 35 % alle Regionali ( con l’apporto  anche delle mie preferenze personali , 5.620 nel Comune di Rimini) a subire le operazioni trasformistiche motivate dalla commistione di rancori personali di PD (ex o in carica) e interessi di potere, che sono  già state sconfitte alle ultime elezioni provinciali.



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