IL CONSIGLIO COMUNALE HA APPROVATO DEFINITIVAMENTE IL REGOLAMENTO DEGLI AUTOLAVAGGI. RAGGIUNTO UN PICCOLO RISULTATO, MA GLI INTERESSI PARTICOLARI HANNO PREVALSO!
09/07/2010 “Ieri il Consiglio Comunale ha approvato definitivamente, dopo 20 mesi dalla prima approvazione (20 novembre 2008), il Regolamento degli autolavaggi presentato dal sottoscritto.

Approvazione su cui, desidero precisare, io mi sono astenuto, perché la maggioranza di centro sinistra in accordo con il Consigliere Barboni del PDL ha snaturato un punto sostanziale di questo Regolamento, facendo passare un emendamento presentato dallo stesso Barboni, che consente di poter lavare la macchina anche nei giorni festivi, dalle 9 alle 13 e dalle 16 alle 21, e nei giorni feriali dalle 7 alle 22, negli autolavaggi collocati nelle zone residenziali e turistiche.

Nella mia proposta, invece, tale attività, nelle zone residenziali e turistiche, nei giorni festivi era vietata e nei giorni feriali era consentita dalle 7 alle 20.
 
 
Sono dunque moderatamente soddisfatto per come è andata, - evidenzia il Consigliere Gioenzo Renzi del PDL - perché ritengo che questo Regolamento poteva essere sicuramente migliore.

L’aspetto positivo è che da una totale anarchia su questo argomento, ora vi sono degli orari da rispettare, dove almeno nelle zone residenziali e turistiche viene precluso l’uso delle attrezzature di pompe lavajet e di cicli automatici in dotazione presso gli autolavaggi durante la notte, mentre nelle zone artigianali e industriali, distanti almeno 100mt. dalle eventuali unità residenziali non vi è nessuna limitazione di orario e di giornata.

Inoltre – precisa ancora Renzi – con questo provvedimento si stabilisce che i sistemi di autolavaggio di nuovo insediamento devono venire installati al di fuori delle aree residenziali e turistiche e ad una distanza minima di almeno 100mt dalle stesse.

L’aspetto negativo è che anche in questo caso la maggioranza di centro sinistra e parte dell’opposizione si è dimostrata poco coerente, incapace di prendere decisioni chiare e incapace di inquadrare le richieste di interessi particolari nella salvaguardia dell’interesse generale.

In pratica anche questa volta la logica “dell’amico” ha prevalso nettamente sul buon senso e sulla collettività dei Riminesi.”


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