REGIONE VERIFICHI SE E' VERO CHE IL GRUPPO BIESSE HA INTENZIONE DI CHIUDERE LO STABILIMENTO A SECCHIANO, NOVAFELTRIA, CON 60 DIPENDENTI
02/02/2010 “Chiediamo alla Regione di convocare urgentemente un tavolo con il Gruppo Biesse e la Provincia di Rimini, per verificare se veramente tale azienda ha intenzione di chiudere lo stabilimento a Secchiano, frazione di Novafeltria, e trasferire la produzione di macchine levigatrici nella sede centrale di Pesaro.”
È questa una delle domande che il Consigliere Regionale Gioenzo Renzi di AN-PDL ha rivolto alla Giunta Regionale attraverso un’interrogazione.
 
 
“Riteniamo, infatti, che se veramente il Gruppo Biesse intendesse chiudere la produzione a Secchiano, la Regione si debba attivare subito per valutare tutte le soluzioni possibili, affinché si eviti, soprattutto in questo momento, la perdita, per la vallata della Valmarecchia, di una realtà produttiva di queste dimensioni e qualità aziendali, a discapito sia delle famiglie dei 60 dipendenti, impiegati attualmente a Secchiano, sia di tutto l’indotto correlato con questo stabilimento tra fornitori e terzisti, tanto più se per Biesse tale scelta non risulterebbe determinante per il suo stesso sviluppo industriale.

Aspetto, quest’ultimo, da non trascurare, visto che stiamo parlando di una realtà produttiva multinazionale che opera nel mercato delle macchine e dei sistemi destinati alla lavorazione del legno, vetro e pietra, con sede a Pesaro, con stabilimenti in Italia e in India, e con 30 filiali controllate per la commercializzazione e assistenza post vendita ai clienti in Nord America, Europa, Australia ed Asia, più altre società controllate.

Per quanto riguarda, invece, lo stabilimento a Secchiano aperto nel 2007,  - precisa Renzi - l’obiettivo dichiarato da parte della società Biesse, era quello di ampliare successivamente la struttura e l’organico fino a circa 150 dipendenti.

Nel caso poi Biesse confermasse le intenzioni sopracitate, abbiamo infine chiesto alla Regione di valutare insieme al suddetto gruppo societario e alla Provincia di Rimini l’ipotesi, di chiudere eventualmente lo stabilimento, solo quando si manifestasse la disponibilità di un’altra azienda ad aprire un’altra realtà produttiva in quel sito.”

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