REGIONE CONCERTI CON CENTOSTAZIONI SPA CANONI DI AFFITTO PRATICABILI, PER NON LASCIARE VUOTI GLI SPAZI COMMERCIALI DELLA STAZIONE DI RIMINI
11/01/2010 “Gli spazi commerciali realizzati con i lavori di “riqualificazione” della Stazione di Rimini inaugurati a fine agosto 2009, sono ancora quasi tutti vuoti, tranne uno occupato da una parafarmacia, mentre altre attività hanno aperto e chiuso, come ad esempio l’Italnoleggio.

E la causa di tutto ciò – spiega il Consigliere Regionale Gioenzo Renzi di AN-PDL in un’interrogazione presentata in Regione – è la richiesta, per un privato interessato ad aprire un’attività, di un canone d’affitto annuale pari a 700 euro/mq, cioè un canone assolutamente proibitivo e fuori mercato, nonché l’imposizione dell’ubicazione e delle dimensioni stesse degli spazi da occupare, da parte di Centostazioni s.p.a.  
 
 
Tant’è che anche l’edicola della Stazione, da cinque anni collocata provvisoriamente sul marciapiede del primo binario, attualmente non è in grado di trasferirsi nei nuovi spazi proprio per le condizioni imposte da Centostazioni s.p.a. suesposte.

Inoltre – aggiunge ancora Renzi – nei suddetti locali non è stata ultimata neanche la pavimentazione, lasciata come costo ulteriore a carico dei privati.

Dinnanzi a questa situazione, perciò, vogliamo sapere dalla Giunta Errani se non ritenga necessario chiedere un incontro con Centostazioni s.p.a. (società istituita da RFI Italia per la ristrutturazione delle Stazioni), al fine di concertare canoni di locazione compatibili con i prezzi di mercato, per i privati interessati ad aprire un’attività all’interno della Stazione di Rimini, proprio per evitare il perdurare di tali spazi commerciali vuoti dopo gli investimenti ingenti effettuati.

E se non ritenga doveroso chiedere sempre a Centostazioni s.p.a. di ripristinare almeno una sala di attesa nella Stazione di Rimini, visto che i lavori di Riqualificazione, oltre a snaturare la fisionomia architettonica, storica e funzionale della Stazione, hanno eliminato tutte le sale di attesa presenti e l’atrio centrale, con il risultato che adesso i passeggeri sono costretti a sostare lungo i corridoi.”

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