Palazzo Lettimi: dopo 80 anni รจ necessaria la ricostruzione filologica e una destinazione compatibile!
22/01/2024

Il Palazzo Lettimi, uno dei palazzi più belli d’epoca rinascimentale, risalente al 1508, donato da Giovanni Lettimi, nel 1902, al Comune di Rimini, continua ad essere trattato come un rudere, in uno stato di crescente degrado, nel cuore della città.    

Non sono bastate le distruzioni dei bombardamenti del 28 Dicembre 1943, a cui sono seguite le demolizioni dei muri del Palazzo, disposte fino agli anni 70 dalle Amministrazioni Comunali, invece di consolidarli,recuperarli,salvarli, e 50 anni di abbandono e incuria.

Tra distruzioni e degrado, l’unica presenza degna di nota, fu l’insediamento nel cortile del Palazzo, del laboratorio dello scultore Elio Morri, fino alla sua scomparsa nel 1992.

Le condizioni dei resti del Palazzo oggi sono disastrose: i muri invasi dalla vegetazione spontanea, a rischio crolli; le tre finestre superstiti con cornici marmoree e sculture di delfini, segnate dalle rotture; il portale che era costituito da 24 formelle, in pietra d’Istria a punta di diamante, con scolpita la rosa malatestiana, risulta mancante di 6 formelle;il portone ligneo è malridotto.

La Soprintendenza ha sollecitato, per decenni, il Comune di Rimini ad elaborare un progetto di consolidamento, restauro e salvaguardia di quanto rimaneva di Palazzo Lettimi, senza mai ricevere risposte.

Per questo, nel dicembre scorso, in continuità con interrogazioni e mozioni presentate dal 2015, con un emendamento al Bilancio 2024-2026, ho chiesto:

  • la ricostruzione filologica di Palazzo Lettimi, come avvenuto con il Teatro Galli, essendo disponibili, tavole, planimetrie, foto d’epoca, reperti originari conservati nel Museo Civico;
  • la destinazione a biblioteca universitaria, con sale per conferenze, esposizioni, eventi culturali, compatibile con la storia di Palazzo Lettimi.

L’Amministrazione Comunale ha respinto la mia proposta di emendamento, ipotizzando la “sistemazione” dell’area esterna di Palazzo Lettimi, per riaprirla al pubblico nell’estate 2024, come già sperimentato, negativamente, una decina d’anni fa, con il “giardino degli aromi” (che ricordiamo: fu chiuso perché divenuto una sorta di “latrina” a cielo aperto).

Dopo 80 anni di distruzioni e degrado, invece di un intervento precario, è necessaria la ricostruzione filologica di Palazzo Lettimi, per ridare vita a un luogo identitario della cultura, con la sua storia bimillenaria: dall’epoca romana, al Rinascimento e al Novecento.

Al di là di annunci e comunicati stampa, compiuti dall’Amministrazione Comunale, la candidatura di Rimini a capitale della cultura Italiana 2026, deve trovare coerenza con investimenti e interventi funzionali alla valorizzazione del patrimonio storico-culturale della città.

 
 

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