Basta di spendere i soldi dei cittadini per i trattamenti preferenziali ai nomadi !

 15.6.2018

Alla mia interrogazione di ieri sera in Consiglio Comunale sui costi del “programma “ nomadi, vista la reticenza nella Delibera di Giunta, l’Ass. Lisi ha  ritenuto di rispondere alle domande.

Le casette di legno di circa 25 mq. l’una,  disponibili sul mercato, secondo le indagini della Amministrazione Comunale, rispondenti alle norme vigenti in materia di igiene e sicurezza e dotati di completi servizi igienici interni ( lavabo, wc, doccia) costano da 14 a 16.000 euro.
La spesa delle 12 casette per i sei nuclei famigliari Sinti ( 2 casette per ciascuno dei sei nuclei famigliari)  si aggira sui 190.000 euro .

I costi per l’urbanizzazione delle cinque aree, comprendenti gli allacciamenti luce, acqua, gas, fognatura, recinzione della microarea con rete e siepe continua, dotazione di area a parcheggio e area cortilizia a verde per residenti e bambini, rampe di accesso per eliminare le barriere architettoniche si aggirano dai 25.000 ai 35.000 euro l’una, da precisare successivamente, con una spesa complessiva di circa 175.000 euro .

Le estese superfici territoriali delle cinque aree previste, in Via Montepulciano di mq. 9727, via Cupa di mq. 8015, via Feleto di 2814 mq, via della Lontra mq.3341, via Orsioleto mq. 6662 , non comporterebbero l’aumento dei costi di urbanizzazione in quanto sarebbero utilizzati  solo dai 400 ai 600 mq. per nucleo nomade.

Il canone di locazione delle casette e dei terreni di proprietà comunale , con destinazione urbanistica a verde o agricola, è di 90 euro mensili, equiparato agli alloggi Edilizia Residenziale Pubblica, il cui mancato pagamento comporterà la risoluzione del contratto.

I costi previsti per l’assegnazione ai 5 Nuclei degli Alloggi di Emergenza Abitativa è di 500 euro mensili x canoni di locazione ad ACER e pagati ai privati.
Il Costo presunto dell’intervento per4/5 alloggi è di 42.000 euro.
Tutti i nuclei devono presentare  domanda di alloggio di Edilizia Residenziale Pubblica.    

E’ prevista l’erogazione di contributo economico fino ad un massimo di 4.000 euro a nucleo famigliare per il reperimento di una soluzione abitativa.

 Si presuppone che a tale misura accederanno i 9 nuclei famigliari di nazionalità rumena per lasciare il campo di Via Islanda con una spesa pari a 36.000 euro.

Poi ci sono i diversi costi, previsti sui 40.000 euro  di accompagnamento del personale impiegato per sostenere la scolarizzazione, la formazione professionale, l’inserimento lavorativo, la prevenzione e tutela della salute, la promozione di stili di vita sani.

Al momento, per la chiusura del Campo di Via Islanda, il Comune di Rimini prevede di sostenere una spesa pubblica di 500.000 euro .

Dopo i 500 milioni di lire spesi nel 2000 per la chiusura del Campo di Via Portogallo con il versamento di 22 milioni di lire ad ognuna delle 23 famiglie di nomadi Rom per lasciare il campo di Via Portogallo.

Dopo le centinaia di milioni spesi ( 634 milioni di lire solo nel 1999 :190 milioni Via per Via Islanda e  444 milioni per Via Portogallo) nei decenni per acqua, luce, rifiuti, volontariato, assistenti sociali, personale del Comune, ecc.

Fino agli ultimi 33.000 euro spesi nel Marzo 2016 dal Comune  per i lavori di messa in sicurezza del Campo di Via Islanda, di competenza dei   nomadi,  ma rimasti senza rimborso e con la procedura in corso di recupero coattivo a loro carico.

Il campo illegale di Via Islanda rappresenta il fallimento del permissivismo,  dell’assistenzialismo, da parte delle  Amministrazioni Comunali  e della irresponsabilità dei nomadi !

Basta di spendere soldi pubblici per i trattamenti preferenziali ai nomadi che  nati o vissuti a Rimini dovrebbero conoscere e rispettare le regole della convivenza se vogliono integrarsi.

L’Amministrazione Comunale deve ascoltare i cittadini che protestano unanimemente contro il progetto degli insediamenti dei nomadi nella citta, preoccupati per la sicurezza e il degrado, e revocare la delibera approvata .


 
 

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