Castel Sismondo: la solita superficialità contro la Storia della città !

 7/10/2017

Nel Consiglio Comunale di giovedi sera la “maggioranza Gnassi” ha respinto la mia Mozione “No alla riduzione di Castel Sismondo a contenitore del Museo Fellini”.

L’Amministrazione Comunale prevede, infatti,  un uso “univoco” del Castello, con  le sale rinascimentali che diverranno “ botteghe” allestite per la ricostruzione  dei set felliniani.

Il Museo di Fellini si espanderà in tutta l’area, dalla Casa del Cinema Fulgor fin dentro il Castello e sulle cosiddette “arene” per spettacoli di Piazza Malatesta  con il CircAmarcord che prevede una specie di “luna Park”.

L’Amministrazione Comunale spende per questo progetto ben 9 milioni di euro ottenuti dal Ministero dei Beni Culturali.

Per il Sindaco Gnassi è più importante il Museo Fellini con il Circ- Amarcord e le arene spettacoli che Sigismondo Malatesta con il suo Castello e il Rinascimento italiano.
 
Tutto questo avviene proprio nel seicentenario della nascita di Sigismondo, quando Castel Sismondo, a maggior ragione, doveva essere valorizzato come il Museo naturale del Signore di Rimini  che lo realizzò, di Filippo Brunelleschi il grande architetto che lo progettò, dei protagonisti del Rinascimento italiano, Leon Battista Alberti, Piero della Francesca, Agostino di Duccio, Matteo de’ Pasti che collaborarono con il Malatesta per realizzare il capolavoro del Tempio Malatestiano.

La stessa riqualificazione di Piazza Malatesta privilegia la realizzazione delle arene per spettacoli ( la prima tra il retro del Teatro e il Castello, la seconda con una cavea a ridosso del Campone, la terza a lato del Teatro di fronte a Santa Colomba), più che la valorizzazione di Castel Sismondo.

Non per niente insistono sulla Piazza Malatesta il vincolo di inedificabilità assoluta del 1915 per assicurare la prospettiva di Castel Sismondo e il vincolo archeologico del 1991 a tutela delle aree sovrastanti le mura tardo imperiali e l’antico fossato del Castello.

Ho sempre sostenuto in Consiglio Comunale la necessità di spostare il mercato ambulante e di liberare dalle auto Piazza Malatesta ( era nel mio programma di candidato a Sindaco del 2011 quando Gnassi era contrario), per riportare alla luce il fossato attorno al Castello, liberarlo dagli interramenti, per fare “riemergere” il Castello di 5-6 metri e “restituirlo” imponente, anche nel confronto con il Teatro ricostruito.     

Sarebbe stata un’opera di importanza storica per la città che avrebbe  fatto del Castello e di Piazza Malatesta un luogo di forte attrazione culturale e turistica e “cambiato la percezione” della città .

Invece, nonostante le previsioni dei PRG e del Piano Strategico, e la contrarietà degli studiosi, l’Amministrazione Gnassi ha realizzato,  davanti al Castello, un giardinetto delimitato da un  “poco compatibile” muretto di cemento armato di 50 cm. rivestito di  pietra “lessinia” che evoca malamente la “falsa braga” interrata.

La città ha perduto, ancora, una opportunità storica.

La politica “superficiale” della Amministrazione Comunale continua a prevalere sulla storia  identitaria della città( … Anfiteatro romano ecc…).  


 
 

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