Il Sindaco Gnassi vota contro il trasferimento della Moschea, mentre la strategia di occupazione islamica del Borgo Marina continua...

19/05/2017

E’ stata discussa e bocciata ieri sera in Consiglio Comunale la Mozione del sottoscritto che chiedeva il trasferimento della Moschea dal Borgo Marina in un’altra zona più adatta della città ( vedi Ravenna) e in un edificio più compatibile soprattutto  per eliminare l’impatto derivante dalla moltitudine dei suoi frequentatori sul Borgo Marina, ridotto ad un ghetto afro-asiatico.

Il problema perdura da 13 anni, con l‘insediamento nel 2004 della Moschea in una casetta di Corso Giovanni XXIII,  destinata catastalmente ad uso ufficio ma utilizzata come luogo di culto, in particolare tutti i venerdi della settimana e nel mese del “ramadam”, anche se inadeguata a contenere le centinaia di mussulmani che vi accedono da ogni parte della città e da fuori, senza parcheggi per auto, moto, cicli, con la conseguente occupazione di strade, passi carrai, marciapiedi.

L’Ass. Sadegholvaad ha detto semplicisticamente, che si tratta di un rapporto privato tra il proprietario di quell’immobile che lo ha ceduto in affitto all’Associazione Al Tawhid- per lo svolgimento di una attività culturale.

L’Assessore non vede e non ascolta, ma  fuori della porta d’ingresso di quella casetta  c’è una grande targa dove c’è scritto  Moschea di Rimini - tant’è che gli Agenti della Polizia Municipale per entrare e svolgere un controllo amministrativo, sono stati costretti a togliersi le scarpe!    

Continua a dire che in questo edificio non c’è cambio di destinazione d’uso, quando lo è di fatto “ da ufficio privato ad esercizio pubblico di culto”
.  

Il problema, però, non è solo l’immobile inadeguato destinato a Moschea.

Ma, è soprattutto l’insediamento della Moschea con l’impatto delle centinaia di Mussulmani che vi accedono e la frequentano,  in aggiunta alla  concentrazione di  56 negozi afro asiatici, che insieme hanno creato il “ghetto asiatico” e azzerato l’identità riminese del Borgo Marina.  

Per questo,  1500 riminesi hanno sottoscritto la petizione al Prefetto e al Sindaco,   per chiedere di “ Spostare la Moschea dal Borgo Marina“ , proprio per eliminare almeno il suo impatto pesante,  per ridimensionare l’immagine del “ghetto afro-asiatico” , e per non “scappare” in altre zone di Rimini .

Sul trasferimento della Moschea, ci sono state le promesse, prima, dell’ex Sindaco Ravaioli nel 2005, in occasione della visita ufficiale alla Moschea, e, poi, del Sindaco Gnassi nel settembre 2011 nell’incontro con il rappresentante del Centro Islamico, ribadite il 28 Aprile 2012 in occasione della inaugurazione dei lavori di riqualificazione delle Via Mameli e San Nicolò.

Nonostante siano trascorsi 12 anni, e  il continuo sollecito del sottoscritto all’Amministrazione Comunale  con sei interrogazioni nel precedente mandato del Sindaco Gnassi e la sottoscrizione della petizione popolare, purtroppo non è stato dato alcun seguito alle parole e agli impegni assunti.

Dinnanzi alle nostre richieste inascoltate al Sindaco
di un suo interessamento e autorevole intervento, registriamo, invece, la notizia  sempre più diffusa e preoccupante di  una trattativa in corso o conclusa per l’affitto o l’acquisto di un immobile per ampliare notevolmente  la Moschea nel Borgo Marina, in una casa a schiera di Via dei Mille,  o in una ex officina di Via Mameli angolo Via San Nicolò, sottostante un condominio.

Sembra, che ai responsabili non interessino i problemi di compatibilità della Moschea con i residenti, soprastanti, adiacenti, del quartiere , in cui noi riminesi viviamo da sempre e che non vogliamo si trasformi in una Molenbeek riminese.

La strategia di occupazione  islamica del Borgo Marina continua, mentre  l’Amministrazione del Sindaco Gnassi sta a guardare.  


 
 

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