L'Amministrazione Gnassi continua sulla strada dei trattamenti preferenziali ai nomadi e non ascolta le proteste dei cittadini.

05/05/2017

Anche nella seduta del Consiglio Comunale di ieri sera da noi chiesta per chiedere “trasparenza della Amministrazione Comunale sul progetto nomadi” non si sono avute dal Sindaco Gnassi e dall’Ass. Lisi le risposte chiare e precise alle nostre domande poste con una mozione e l’ODG.

Il Campo nomadi di Via Islanda, illegale e vergognoso da decenni, va chiuso senza dubbio e senza tacere i responsabili, ma la soluzione non è mettere sottosopra la città scatenando la rivolta dei cittadini preoccupati  per la sicurezza e il degrado delle zone indicate per le micro aree famigliari nomadi, per attuare la sperimentazione promossa dalla  nuova legge regionale 11/2015, dopo il fallimento della precedente legge regionale 47/88 che sosteneva invece la realizzazione dei campi di sosta e di transito per i nomadi.  

Come si può pensare seriamente che l’Amministrazione Comunale possa permanentemente vigilare e controllare le sette aree micro famigliari
e il rispetto delle convenzioni dai nomadi ?.

Dopo i 500 milioni spesi nel  2000 per la chiusura del campo di Via Portogallo, senza aggiungere tutte le spese sostenute fino ad oggi, l’Amministrazione Gnassi continua sulla strada dell’assistenzialismo e del trattamento preferenziale ai nomadi .

I terreni di proprietà comunale sono ceduti con il diritto di superficie a titolo gratuito ( val. 100.000 euro), le spese per le opere di urbanizzazione delle aree sono a carico del Comune ( 280.000 euro), le casette come anticipato da un esponente della maggioranza sono pagate non dall’Acer ma dal Comune (420.000 euro )  in cambio di un misero e incerto affitto, a cui vanno aggiunte le cosiddette spese di parte corrente(150.000 euro) per l’accompagnamento, il sostegno alla scolarizzazione, la formazione professionale, l’inserimento lavorativo, per un totale di spese del Comune che si avvicinano ad 1  milione di euro.  

Non solo, per la realizzazione delle previste sette micro aree famigliari vengono concesse in via straordinaria le deroghe urbanistiche alle aree destinate a verde e vengono regolarizzate tutte le micro aree abusive realizzate prima della entrata in vigore della nuova legge regionale ( 1 Agosto 2015) e acquisite al patrimonio del Comune .

Dinnanzi all’integrazione fallimentare dei “nomadi” residenti da decenni a Rimini, se questi vogliono vivere come “singolo nucleo famigliare” o “nuclei divisi”, invece di pretendere i suddetti privilegi, è ora che l’Amministrazione Comunale  chieda loro, di lavorare per prendersi una casa in affitto, o di acquistare un terreno con una casetta, o di fare richiesta di alloggio popolare come fanno tutte le famiglie riminesi.


 
 

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